CAMBUSA TEATRO
Scenari DiVersi
stagione teatrale 2013-2014
NUOVA SEDE TEATRO DI MINUSIO
Oratorio S.G. Bosco, Via Motta 10, Minusio
— sabato 22 marzo ore 21.00 —
TI AMERO’ PER L’ETERNITA’ E UN GIORNO
Di: Monica Bonomi
Con: Monica Bonomi, Andrea Parazzoli
— SABATO 22 E DOMENICA 23 MARZO 2014 —
LABORATORIO LA PAROLA E’ MUSICA A BELLINZONA
dalle 10.00 alle 18.00 (14 ore di lavoro)
CAMBUSA TEATRO
Scenari DiVersi
stagione teatrale 2013-2014
NUOVA SEDE TEATRO DI MINUSIO
Oratorio S.G. Bosco, Via Motta 10, Minusio
sabato 22 marzo ore 21.00
TI AMERO’ PER L’ETERNITA’ E UN GIORNO
Di: Monica Bonomi
Con: Monica Bonomi, Andrea Parazzoli
Lo spettacolo “Ti amerò per l’eternità e un giorno”, affronta il complesso tema dell’amore vissuto da tre punti di vista differenti. L’amore platonico, descritto da Gozzano, quello carnale che investe anche la passione smodata e accecante dove la donna rappresenta le figure della madre, della figlia, dell’amante, della vittima e del carnefice, come racconta Venier, e infine quello più passionale e tragico di Shakespeare. Se l’amore rappresenta la traccia attraverso la quale l’essere umano tenta di innalzare il proprio spirito scontrandosi con i riflessi del corpo, dell’anima e del cambiamento esistenziale, lo spettacolo intende muovere le proprie note e i propri versi poetici, verso il labirinto del dubbio, dell’ironia, della tragedia ai quali questo sentimento espone da sempre ognuno di noi. Nel dialogo tra musica, corpo e recitazione, lo spettacolo racconta lo specchio di felicità verso cui ognuno intende soffermarsi nelle diverse età della vita.
CAMBUSATEATRO LOCARNO ORGANIZZA
SABATO 22 E DOMENICA 23 MARZO 2014
LABORATORIO LA PAROLA E’ MUSICA A BELLINZONA
dalle 10.00 alle 18.00 (14 ore di lavoro)
Costo: Fr. 200.00 (Euro 165.00)
Il costo comprende il biglietto per lo spettacolo di e con Monica Bonomi e Andrea Parazzoli
Ti amerò per l’eternità e un giorno
di sabato 22 marzo 2014 presso il Teatro di Minusio
LA PAROLA è MUSICA
Esplorazione musicale della parola e del gesto narrativo
condotto da Monica Bonomi e Andrea Parazzoli
Il laboratorio è rivolto a tutti coloro che desiderano approfondire il rapporto tra l’interpretazione e la musica legata ad essa.
L’attore segue un pentagramma interiore per impadronirsi di un ritmo apparentemente selvaggio, ma che in realtà deve essere calibrato con il respiro il sotto testo, le azioni, le immagini e le urgenze del personaggio. Per far sì che il lavoro fisico e la parola siano formalizzati e abbiano la possibilità di esprimersi all’interno di un’armonia, il corpo dell’attore deve farsi strumento musicale e la sua voce il suono che da esso emerge.
L’emotività che scaturisce dall’interpretazione, appare come un processo naturale, ma è altresì frutto di un processo tecnico, ovvero ripetibile, che attraversa la musica, ovvero la mappa emotiva di ogni personaggio. Questa mappa deve rinnovarsi ed essere percorribile ogni volta che l’attore interpreta quel ruolo, ma non può appellarsi esclusivamente a un’ispirazione del momento, altrimenti si degrada la sua veridicità e ci si allontana dal senso del teatro.
Per questo motivo il laboratorio intende approfondire il legame molto stretto tra la parola, il gesto e la musica; un dialogo fondamentale nel processo creativo, che deve essere esercitato attraverso una sinergia profondamente sensibile, e che non ha nulla di diverso da quello che si instaura con un altro attore sulla scena.
Durante i due giorni di incontro, per ogni partecipante si costruirà un pentagramma interpretativo, che nasca da una serie di esercizi legati a composizioni musicali suonate dal vivo, improvvisazioni, letture dei monologhi in diversi modi e ritmi, esercizi di riscaldamento vocale e piccoli esperimenti canori ( solo allo scopo di sondare le potenzialità vocali). L’obiettivo sarà quello di accompagnare gli allievi verso la realizzazione di un’orchestra interiore, focalizzando il lavoro sull’intonazione, il ritmo e fulcro della melodia drammaturgica, in breve su quelle partiture musicali, ritracciabili, prima di tutto, dentro se stessi. Non si parla ovviamente di canto ma di interpretazione. Essendo le parole fatte d’aria, esse hanno origine esclusivamente dal respiro, ed è proprio sulla base del respiro che nasce ogni forma di musica.
Non è necessario essere intonati, né avere particolari doti canore, ma solo un piccola base didattica di recitazione: almeno un anno di corso.
Durante il laboratorio si lavorerà su:
– Improvvisazioni suggerite dalla musica, in cui vengono messi in moto vocalizzi e movimenti fisici liberi.
– Diagonali espressive: percorsi lungo linee spaziali in cui emerga la narrazione gestuale dell’allievo con l’ausilio della musica che ne suggerisca l’anima espressiva.
– Lavoro ritmico su alcune battute del monologo scelto.
– Movimenti nello spazio di gruppo con musica e lavoro sensoriale
– Improvvisazione sul monologo scelto, sempre con ausilio musicale ma senza la parola, solo con il movimento fisico, quale canale espressivo su cui successivamente inserire il testo.
– Esercizi sulla parola associata alla musica. La musica suggerisce tempi, ritmi, pause, pesi interpretativi all’allievo, che vengono associati ai movimenti precedentemente focalizzati.
– Lavoro corale su ogni monologo.
– Continuazione del lavoro dei due giorni precedenti volti alla formalizzazione e alla loro ripetibilità.
– Esercizi in cui la presenza e la sospensione della musica verranno alternate per esercitare la qualità interpretativa e assorbire la musicalità dell’anima. C’è un’orchestra nella testa di ognuno di noi.
– Messa in scena dei monologhi dei partecipanti.
Strumenti di lavoro
Si richiede di portare tre copie cartacee del monologo scelto e di impararlo semplicemente a memoria. Si consiglia un monologo su cui non si è mai svolto un lavoro approfondito, per mantenere libero l’approccio creativo, emotivo e tecnico.
Per questo motivo verrà inviata una rosa di monologhi da cui attingere. E’ possibile, però, optare per un monologo a piacere da far pervenire agli insegnanti prima del seminario.
Durante il laboratorio munirsi di : Acqua, abito adatto per il lavoro di training fisico, oggetti, nel caso i partecipanti li ritengano funzionali al lavoro sul monologo, così come anche accessori e costumi di scena.
Informazioni e iscrizioni: info@cambusateatro.com
Tel. +41 78 908 43 21
Pingback: Lascio un fiore in bottiglia, forse il suo profumo schizza come biglia… Il teatro è un’avventura d’acqua e fioritura. – newsletter marzo | Monica Bonomi