T’amerò per l’eternità e un giorno

T’amerò per l’eternità e un giorno

T’amerò per l’eternità e un giorno

T’amerò per l’eternità e un giorno

con Monica Bonomi

e

 Musica live

La sfida  dell’amore tra le righe de

La signorina Felicita di Guido Gozzano e

Romeo e Giulietta di William Shakespeare

Lo spettacolo T’amerò per l’eternità e un giorno, affronta il complesso tema dell’amore vissuto da tre punti di vista differenti. L’amore platonico, descritto da Gozzano,  quello carnale che investe anche la passione smodata e accecante dove la donna rappresenta le figure della madre, della figlia, dell’amante, della vittima e del carnefice, come racconta Venier, e infine quello più passionale e tragico di  Shakespeare. Se l’amore rappresenta la traccia attraverso la quale l’essere umano tenta di innalzare il proprio spirito scontrandosi con i riflessi del corpo, dell’anima e del cambiamento esistenziale,lo spettacolo intende muovere le proprie note e i propri versi poetici, verso il labirinto del dubbio, dell’ironia, della tragedia ai quali  questo sentimento espone da sempre ognuno di noi. Nel dialogo tra musica, corpo e recitazione, lo spettacolo racconta lo specchio di felicità verso cui ognuno intende soffermarsi nelle diverse età della vita.

I Testi 

La Signorina Felicita di Guido Gozzano .

Nell’atmosfera nostalgica di un settembre di inizio secolo, prende vita la rievocazione del rifugio  in cui Guido Gozzano ha trascorso una vacanza estiva. Già sfiancato dalla tubercolosi, scoperta a ventiquattro anni, il poeta si abbandona al ricordo crepuscolare di Villa Amarena,  dei suoi odori antichi, dei personaggi che la vivono e la frequentano, ma soprattutto della signorina Felicita.

Ogni quadro della poesia rivela il contrasto tra l’effimera mondanità e la concretezza della vita.

Il desiderio di semplicità diventa sinonimo di felicità e il silenzio dei solai si traduce nell’ inno di pace contro  un mondo senza senso, sempre proteso verso guerre e mostruosità.

La gloria e la fama lasciano  spazio ai legumi e all’insalata, agli insetti svolazzanti nel sole e a poco a poco, tutto ciò che per il Poeta un tempo aveva importanza, perde ogni valore.

La signorina Felicita, semplice e poco dotata di  fascino terrestre, diventa la Musa, l’amore ideale, puro, sincero, ma impossibile da vivere.

L’abbandono di questo limbo di gioia non consumata, per dirigersi “…a isolette strane, ricche in essenze, datteri e banane, sperdute nell’Atlantico selvaggio…”, porterà Gozzano alla negazione di tutto il romanticismo che ha reso questa poesia un capolavoro dei sentimenti.

L’attenzione sull’essere umano e sulla sorte che gli appartiene da sempre, quella cioè di essere vittima della vanità e dell’insensatezza da cui non riesce ad affrancarsi, fa di questa poesia un ritratto  illuminante e sincero della società  moderna e materialista.

Maffeo Venier- Bassame cara Mare

Una poesia di carne e sangue dove il  poeta espone la sua preghiera d’amore verso la donna che vorrebbe lo continuasse a baciare fino all’ultimo respiro di vita. Il sonetto fa da ponte tra l’amore platonico, intellettuale descritto da Gozzano  e l’amore passionale, tragico di Romeo e Giulietta

Romeo e Giulietta di William Shakespeare

L’amore leggero come un sogno, pressato nell’inconscio dagli svolazzi di una fata, nel subbuglio della passione che unisce per sempre le vite di Romeo e Giulietta con la forza del vento africano, ci accompagna a esplorare il mondo dei sentimenti da un’altezza quasi metafisica, dove sempre il mondo, rappresenta il nemico della felicità.

Romeo  senza conforti per le sue passioni verso la bella Rosalina, ascolta distratto  la descrizione dell’amore dell’amico Mercuzio. Di malavoglia poi viene trascinato a una festa in maschera organizzata dai Capuleti, eterni nemici della famiglia di Romeo: i Montecchi. Qui incontra lo sguardo di Giulietta che per sempre lo legherà a lui verso un destino  drammatico.

Il gesto epico si incontra con l’azione e fa di questa storia l’emblema dell’amore proibito di tutti i tempi.

Hinkemann di Ernest Töller

Si  incornicia l’ultimo monologo in una  visione sintetica e straniante, di ciò che significa realmente amare: vedere l’anima. Il monologo lascia allo spettacolo la voce finale, l’eco di un resoconto limpido e senza eccessi emotivi. Nello  spazio semplice e incisivo di una breve narrazione,   riaffiora la speranza di un mondo migliore. Quello che si sopporta nel mondo è immenso, se si viene salvati  dall’amore. 

E’ possibile vedere il promo dello spettacolo su Youtube:

Scheda tecnica: 

Il monologo è  interpretato con musica   dal vivo. Nel caso lo spazio non sia fornito di pianoforte, il maestro Parazzoli può supplire con la sua  tastiera, ma sarà necessario confrontarci con un  tecnico sugli attacchi elettrici  idonei per la tastiera ed eventualmente per quelli di un microfono  per l’attrice.

Si adatta anche a luoghi non convenzionalmente teatrali, purché lo spazio deputato al monologo  sia  pressoché oscurabile e che  vi sia un faretto per illuminare la scena e una sedia a disposizione per lo spettacolo. 

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